Lavorare da casa, cambiare le proprie abitudini, non uscire più dalla propria abitazione se non per fare la spesa o al massimo quattro passi è diventata una costante della maggior parte di noi.
Questa nuova condizione di vita, legata alla pandemia in corso, ha messo a dura prova la nostra vita privata personale, sociale e lavorativa. Un nuovo modo di pensare, comportarsi, relazionarsi, tutto subordinato a regole sociali del tutto inaspettate. La nostra quotidianità è stata a dir poco capovolta a testa in giù da un momento all’altro.
Nella vita lavorativa ciò che ne ha risentito di più sono stati proprio i rapporti a contatto diretto. La relazione fornitore-cliente, tra colleghi, tra titolare e dipendenti, spesso si è trasformata in una forma di contatto indiretto, tecnologico. Lo smart working è diventato per molti un nuovo modo di intraprendere la giornata lavorativa. Ma quali sono le conseguenze del lavorare da remoto?
Può essere gradevole gestire la propria vita lavorativa con maggior autonomia. Alzarsi la mattina un po’ più tardi, perché non c’è bisogno di intraprendere una maratona in mezzo al traffico infernale per raggiungere il proprio posto di lavoro, può per alcuni essere una condizione idilliaca. Perché no? È vero, il lavoro da remoto può semplificare di molto la giornata. Si possono riscontrare diversi benefici: maggiore autonomia, flessibilità, responsabilità e fiducia, migliore utilizzo del tempo, più tempo in famiglia, risparmio di costi extra.
Al contrario, però, per molti questo stato di stasi è diventato una sorta di gabbia. Non potersi rapportare fisicamente con il prossimo, eliminare quelle abitudini relazionali come il buon caffè della mattina, ha demoralizzato molti, inficiando il loro consuetudinario livello di entusiasmo lavorativo e creativo. Il confronto personale diretto costante, che non può che accrescere la cultura di una persona, portare verso una crescita professionale e di empatia personale, viene a mancare. La tecnologia non è in grado di far trasparire correttamente le emozioni del singolo lavoratore e tende a spegnere quell’attiva sfera creativa.
Solitudine, carenza di gioia di vivere, esaurimento mentale, depressione: solo alcune delle insidie emotive e sentimentali conseguenza di questa situazione così limitante. Per alcuni casi estremi, questi elementi si sono trasformati in vere e proprie malattie. C’è in generale la necessità di ritrovare la serenità lavorativa. Come riscoprirla?
Recuperare quell’approccio passionale verso il proprio lavoro in questo periodo di emergenza? È possibile. È necessario ritrovare la motivazione, magari seguendo qualche piccola accortezza comportamentale.
Una buona strada da seguire è quella di trovare e ritagliarsi uno spazio lavorativo proprio, dove sia possibile tenere alta la concentrazione. Essere costantemente distratti fa sì che non si riesca ad essere produttivi quanto si vorrebbe.
Imporsi giornalmente degli obiettivi renderà la propria gestione del lavoro molto più organizzata, ma non solo. Vedere realizzata una propria missione aiuterà la tua autostima, rendendoti molto più produttivo.
È opportuno anche trovare forme alternative di contatto utilizzando gli strumenti a disposizione. Chiamare, videochiamare, chattare, rendersi il più possibilmente attivo tramite le piattaforme tecnologiche permetterà di tenere vivo un confronto ideologico e lavorativo.
Non solo. Organizzare il lavoro con delle pause, nelle quali sarà possibile svagarsi e ritrovare un po’ di concentrazione per la porzione successiva di lavoro: andrà a sostituire la classica pausa caffè.
Infine, prendersi del tempo per meditare. Utilizzare le pause per sviluppare i sette chakra, in particolare il Chakra Sahasrara, chiamato anche Chakra della Corona o 7° Chakra. La meditazione sarà un’alleata personale per ritrovare la forza interiore e spirituale di cui ha necessità la propria giornata lavorativa.
Il 7° chakra nella meditazione è associato alla spiritualità e all’illuminazione. Agisce sull’intero organismo ed è considerato il Chakra superiore. Con lo sviluppo di tutti e sette i chakra puoi raggiungere uno stato di felicità, pace e sensazione di benessere profonda. Sviluppando il chakra Sahasrara ottieni la consapevolezza e coscienza massima di te stesso.
Imporsi come obiettivo l’autorealizzazione ti consentirà di uscire da quella sensazione di inefficienza tipica della situazione di smart working.
Aiutati in questa fase di sviluppo spirituale cercando un po’ di tranquillità. Indossa indumenti bianchi e utilizza ove possibile questo colore per addobbare casa. Dedicati alla meditazione per ottenere una maggiore pace interiore; stimola il 7° chakra mettendoti con schiena eretta e pronunciando a lungo la lettera M. Esegui, ogni volta che ne hai la possibilità, esercizi di rilassamento profondo muscolare.
Accresci il Chakra della corona con altri esercizi:
Un aiuto verrà anche sussurrando ripetutamente affermazioni come “sono consapevole”, “mi apro all’esperienza del puro essere”, mi congiungo con la luce e la pace divina”.
Dopo aver imboccato la tua strada meditativa verso il benessere interiore, prosegui verso una forma di meditazione superiore con Zenzone. Zenzone, con la ricerca della perfezione posturale, il supporto della cristalloterapia e l’utilizzo del suono a supporto pratico, ti aiuterà a sviluppare ogni tuo Chakra in maniera concreta.
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PAOLA VARUTTI
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